Rimedi contro il caldo in gravidanza

Categoria: Gravidanza
Data di pubblicazione: giugno 1st, 2012

Può sembrare una banalità, ma è proprio vero: non ci sono più le mezze stagioni e in un attimo si passa da pioggia e freddo a giornate di sole con un’afa da togliere il respiro. Se state portando avanti una gravidanza con termine ad agosto/settembre poi questo caldo purtroppo lo soffrirete un po’ più delle persone che vi circondano: è una questione puramente fisiologica, colpa degli ormoni che in gravidanza, si sa, subiscono un po’ di variazioni.
Come fare allora per darsi un po’ di sollievo contro il caldo estivo?
Il primo consiglio è ovviamente quello di idratarvi, bevendo molto: non solo acqua, ma anche succhi e frutta in generale.
Se dovete uscire per fare qualche commissione, prediligete la mattina o l’imbrunire, non uscire alle due del pomeriggio quando il sole è più aggressivo; prendete l’abitudine comunque di portarvi dietro bottiglietta d’acqua o un frutto e delle salviettine rinfrescanti. Conta molto anche l’abbigliamento: usate vestiti leggeri (non sintetici) e anche scarpe che lascino traspirare i piedi.
Ed ovviamente, se potete andare al mare in gravidanza fatelo, l’aria fresca che sale dal mare vi farà sentire meglio e ai primi sintomi di insofferenza verso la temperatura… potrete senpre fare un bel bagno!


Andare al mare in gravidanza consigli

Categoria: Cura neonato, Gravidanza
Data di pubblicazione: maggio 29th, 2012

Le vacanze si avvicinano e se la scorsa volta vi abbiamo dato consigli per viaggiare in gravidanza oggi vogliamo parlare di come comportarsi in vacanza se si è in dolce attesa.

Ovviamente se si è incinte non si può pensare di fare le solite vacanze, ma bisogna prendere alcuni accorgimenti. Il mare è senza dubbio una meta consigliata alle future mamme, poiché la presenza di iodio stimola il metabolismo e quindi non fa accumulare chili in più, e passeggiare in acqua è un toccasana per la circolazione sanguigna e gonfiori alle gambe.  Meglio non esporsi molto al sole poiché la pelle di una donna incinta è più delicata e le macchie cutanee tendono a formarsi con maggiore facilità.  Tuttavia se proprio non si vuole rinunciare alla tintarella è fondamentale usare una crema a alta protezione, e metterla a intervalli regolari in modo che la pelle sia sempre protetta. Sarebbe opportuno evitare anche le ore più calde, è consigliabile andare in spiaggia la mattina presto o dopo le 16 quando i raggi del sole sono più deboli.


Viaggiare in gravidanza, quali mezzi scegliere per spostarsi in gravidanza

Categoria: Gravidanza
Data di pubblicazione: maggio 21st, 2012

La gravidanza è un evento tanto straordinario, quanto carico di emozioni: una nuova vita si sta formando dentro di noi ed è una conseguenza ovvia pensare esclusivamente a proteggerla. Questo però non significa che dal momento in cui si apprende di aspettare un bambino non si possa più viaggiare, anzi: con le preucazioni necessarie potrete continuare a farlo fino a poco tempo prima del termine.
Con i giusti accorgimenti difatti potrete continuare a spostarvi con ogni mezzo di trasporto, solo – per ovvi motivi – sarebbe da escludere per la durata della gravidanza giusto la moto. Per treno, auto ed aereo invece nessuna controindicazione, solo consigli.
Il treno, ad esempio, è il mezzo di trasporto più adatto perché  vi consentirà di sgranchirvi le gambe durante il percorso; per l’auto sono consigliati tragitti relativamente brevi, intermezzati da soste per fare due passi. Nave da valutare in base al livello di nausee di cui potreste soffrire durante la gravidanza (è infatti uno tra i disturbi in gravidanza più comuni), mentre per l’aereo si può viaggiare tranquillamente fino al settimo/ottavo mese (conviene consultare il regolamento della compagnia con la quale ci si mette in viaggio).
Ad ogni modo, un suggerimento pratico è quello di portarvi sempre dietro acqua e craker per alleviare le nausee e – se progettate una vacanza lunga – informatevi sulle strutture sanitarie più vicine presenti sul posto.


Alimentazione in gravidanza quali cibi preferire in dolce attesa

Categoria: Cura neonato, Gravidanza
Data di pubblicazione: maggio 15th, 2012
Durante l’attesa l’alimentazione ha un ruolo importante poiché la futura mamma deve pensare al suo benessere, ma anche a quello del bambino. Innanzitutto è opportuno sfatare il detto “bisogna mangiare per due”, è necessario invece controllare costantemente il proprio peso e non eccedere con le calorie. Una donna di normo peso dovrebbe prendere solo 10 kg, mentre a una in sovrappeso ne bastano 6. Prendere troppi chili può facilitare l’insorgere del diabete gestazionale, ma può causare anche complicazioni durante il parto e facilitare l’eventualità del parto prematuro o del taglio cesareo.
Ecco alcuni consigli sullo stile alimentare da seguire durante i nove mesi di gravidanza. Prima di tutto meglio fare piccoli e frequenti pasti ed evitare lunghi digiuni. Il cibo va masticato lentamente per evitare di ingerire aria e causare gonfiore addominale. Meglio prediligere zuccheri complessi presenti in alimenti come pane integrale, legumi, riso, cereali tutti cibi ricchi di fibre e proteine; meglio eliminare gli zuccheri semplici presenti in bibite gassate e dolci.
Per quanto riguarda i grassi preferire l’olio extravergine di olio di oliva a burro, e tentare di mangiare gli insaccati il meno possibile.  Per le bevande invece assolutamente vietati alcoli e superalcolici, meglio limitare anche il numero di caffè e bere tanta acqua durante il giorno.

Tipi di ombelico le forme e le dimensioni che può avere un ombelico

Categoria: Cordone ombelicale, Cura neonato, Gravidanza
Data di pubblicazione: marzo 20th, 2012

Abbiamo parlato in lungo e largo del cordone ombelicale,  della sua importanza durante la gravidanza  e del momento del taglio del cordone ombelicale.Ma una volta reciso cosa rimane al suo posto? L’ombelico! è il segno permanente che ciascuno di noi si porta come “ricordo” del cordone.

L’ombelico varia da individuo a individuo nella forma e nella dimensione, persino due gemelli monozigoti possono avere un ombelico diverso. In primis un ombelico può essere incavato o sporgente, nel primo caso appare come un foro, nel secondo caso invece un pezzo del cordone esce fuori dalla cavità ombelicale. Quello incavato è il più comune, mentre quello sporgente viene considerato poco bello da vedersi.

Per quanto riguarda la forma l’ombelico può essere rotondo, in genere è la forma perfetta; a cappuccio cioè con la parte superiore leggermente abbassata; a filo l’ombelico sembra un taglio sull’addome e non è quasi visibile.  Le dimensioni sono svariate, in medicina estetica c’è persino la tecnica dell’ombelico plastica che consente di ridurne la dilatazione se questa è sproporzionata. Come detto, l’ombelico può avere molteplici aspetti, è il segno di riconoscimento di ogni individuo.


Infertilità femminile, dalle staminali una speranza contro l’infertilità

Categoria: Cellule staminali
Data di pubblicazione: febbraio 27th, 2012

Per anni, a molte patologie del corpo umano, si è cercato di trovare una cura sperimentando diverse terapie basate su medicinali di vario tipo: con i progressi della ricerca in ambito medico e la scoperta delle cellule staminali, la risposta vincente ad alcune delle  malattie che affliggono l’uomo era invece sempre stata dentro di noi. Sono infatti diversi i team di ricercatori che hanno sperimentato con successo trapianti di cellule staminali, in grado di rigenerare i tessuti specifici danneggiati.

Spesso abbiamo parlato delle proprietà rigenerative delle cellule staminali da cordone ombelicale, ma sono tante le fonti di queste cellule primitive: un team del Massachusetts General Hospital di Boston ha di recente scoperto la presenza di cellule bambine anche negli ovuli femminili. Questa notizia è molto interessante perchè rappresenta una speranza contro l’infertilità femminile: come per le banche per la conservazione del cordone ombelicale si auspica in futuro la creazione di banche atte a raccogliere e conservare queste staminali da ovuli femminili, vere e proprie banche della fertilità.


Cordone ombelicale sanguina cosa fare?

Categoria: Cordone ombelicale, Cura neonato, Gravidanza
Data di pubblicazione: febbraio 15th, 2012

Abbiamo già descritto dettagliatamente cosa fare dopo la caduta del moncone ombelicale , ma se questo dovesse tardare a cadere cosa può succedere? Se il cordone non cade è possibile che presenti pus e che sanguini, ma non bisogna preoccuparsi non è nulla di grave. E’ importante continuare a medicare il cordone ombelicale come sempre e pazientare.

Qualora il cordone dovesse sanguinare per più di 10 minuti e prosegue per oltre 3 giorni nonostante le medicazioni e le attenzioni continue è meglio avvertire il medico curante. Stessa cosa da fare se il pus nonostante la disinfezione non scompare per evitare che i batteri si diffondano nell’organismo del piccolo.


Taglio del cordone ritardato o immediato?

Categoria: Conservazione sangue ombelicale, Cordone ombelicale, Crioconservazione staminali
Data di pubblicazione: gennaio 25th, 2012

Il cordone ombelicale solitamente viene reciso immediatamente dopo il parto, ma un recente studio svedese sostiene che se il taglio del cordone ombelicale viene ritardato di qualche minuto le riserve di ferro che il neonato assimila dalla mamma sono potenziate.

A dimostrazione di questa tesi i ricercatori hanno svolto dei test su un gruppo di circa 400 neonati nati con gravidanze regolari e senza complicazioni., a metà di questi il cordone è stato reciso subito alla restante metà dopo qualche minuto. A 4 mesi dalla nascita i ricercatori hanno richiamato i piccoli  e è subito emerso che i bambini ai quali era stato tagliato immediatamente il cordone avevano un peso inferiore agli altri e una carenza di ferro più marcata.

La recisione tardiva è quindi la scelta più opportuna per garantire al piccolo una buona scorta di ferro nelle prime fasi della crescita.


Cordone ombelicale tra le gambe

Categoria: Cordone ombelicale
Data di pubblicazione: gennaio 16th, 2012

Sono tanti i bambini che durante i nove mesi nella pancia della mamma si ritrovano con il cordone ombelicale tra le gambe. Questa posizione non porta alcuna complicazione durante il parto, solo in alcuni casi si ricorre al parto cesareo altrimenti si procede normalmente.

Una curiosità interessante legata al cordone ombelicale tra le gambe è che molto di frequente alle prime ecografie il cordone viene scambiato per altro e viene determinato per il nascituro il sesso sbagliato.


Parto cesareo cosa fare dopo un parto cesareo

Categoria: Gravidanza
Data di pubblicazione: gennaio 11th, 2012

Il parto cesareo viene utilizzato nei casi in cui il parto naturale non è possibile o sorgono complicanze.  Questa tipologia di parto è un vero e proprio intervento chirurgico in cui il neonato nasce grazie a un taglio effettuato sull’addome della neo mamma.

Cosa bisogna fare dopo un parto cesareo? In genere molte donne dopo una parto cesareo rimangono in ospedale per tre giorni, il giorno successivo all’intervento la neo mamma può alzarsi e fare due passi, camminare infatti servirà a evitare trombosi e problemi di circolazione.  La ferita va disinfettata con regolarità specie nei primi giorni.

Una volta a casa è consigliabile continuare con la sterilizzazione della ferita, rimanere a riposo e soprattutto non sollevare carichi pesanti.  E’ assolutamente vietato sollevare qualsiasi cosa che pesi più del bambino. Sostenere e proteggere sempre la cicatrice con una mano in caso di movimenti a scatto come colpi di tosse, starnuti o risate improvvise.