Ricerca sulle staminali, individuate nuove staminali nel latte materno

Categoria: Cellule staminali
Data di pubblicazione: giugno 3rd, 2014

Il corpo umano non finisce mai di stupirci.
Dopo anni di studi, la cura di alcune malattie potrebbe trovarsi proprio in noi, nelle cellule staminali.
E diverse sono le fonti: midollo osseo, cordone ombelicale (solo per citarne alcune) fino alla recente scoperta del latte materno come nuova riserva di cellule bambine.
Da una ricerca eseguita presso la University of Western Australia, coordinata dalla studiosa Foteini Hassiotou, non è emersa solo la presenza delle staminali nel latte materno, ma anche la loro capacità di divenire poi cellule specializzate di altri tessuti.
L’ennesima conferma che per il futuro della medicina rigenerativa bisogna guardare in questa direzione.


Cordocentesi, in cosa consiste l’esame del sangue del cordone

Categoria: Cellule staminali
Data di pubblicazione: giugno 3rd, 2014

Il prelievo di sangue del cordone ombelicale può essere effettuato al momento del parto – procedura legata alla conservazione del cordone ombelicale – oppure dopo la 18esima settimana di gravidanza, in caso di cordocentesi.
La cordocentesi (o funicolocentesi) è un esame che indaga l’esistenza di infezioni od eventuali anomalie cromosomiche a carico del feto; viene difatti eseguito in donne con alto fattore di rischio in questo senso o nel caso di precedenti campanelli d’allarme (risultati dell’amniocentesi che evidenziano alcune complicazioni). Gli esiti di questo esame sono difatti molto rapidi: in meno di una settimana generalmente gli esiti sono pronti.
Tornando all’esame in sé, come si può intuire risulta piuttosto invasivo (tuttavia relativamente indolore): con un ago si preleva un piccolo campione di sangue cordonale dal punto dove il funicolo si attacca alla placenta. Tutta la procedura viene eseguita dopo gli accertamenti del caso e sotto stretta osservazione via monitor (anche per individuare bene il punto del prelievo).


Dormire in gravidanza, consigli per dormire con il pancione in gravidanza

Categoria: Cellule staminali
Data di pubblicazione: giugno 3rd, 2014

Avere un figlio è forse l’emozione più grande che una donna possa avere: 9 mesi di gravidanza e poi una creatura da stringere fra le braccia. Un evento così gioioso, da far chiudere un occhio sui vari disturbi che possono incorrere durante l’attesa del parto: dall’acidità di stomaco in gravidanza ai problemi a prendere sonno.
Causa dell’insonnia – oltre all’alimentazione (meglio tenersi leggere a cena) – spesso è la posizione che si assume dormendo: con il progredire del pancione, il suo peso si fa sentire ed alcune posture (ad esempio dormire sul fianco destro) possono premere sugli organi interni e rallentare la circolazione, causando per lo più stanchezza ed affaticamento. Allora, qual’è la posizione ideale per dormire in gravidanza? Gli esperti consigliano sempre sul fianco, ma sinistro; possono tornare molto utili i cuscini, sia da tenere attorno per mantenere la posizione durante la notte, sia per alleviare mal di schiena e da tenere fra le gambe.


Cure anemia, dalle staminali un aiuto contro le anemie

Categoria: Cellule staminali
Data di pubblicazione: giugno 3rd, 2014

L’anemia è una patologia del sangue abbastanza comune: chi ne é affetto presenta un basso tasso di emoglobina nel sangue.
Le conseguenze dirette di questa mancanza sono stanchezza generalizzata, con presenza di pallore, tachicardia, difficoltà di concentrazione, scarso appetito, fino a sintomi più invadenti come svenimento e nausea.
Tuttavia, di anemia non ne esiste una sola tipologia, ma diverse varianti: di Fanconi, Aplastica Severa, di Blackfan-Diamond… collegate con disfunzioni a livello midollare che si ripercuotono negativamente sulla produzione di globuli rossi, bianchi e delle piastrine; i pazienti con Anemia di Fanconi possono sviluppare con maggior predisposizione forme di leucemia mieloide acuta.
Fortunatamente, un aiuto contro l’anemia arriva proprio dalle cellule staminali del cordone ombelicale: cure dell’anemia a base di staminali sono state sperimentate ed individuate, con diversi successi riscontrati.


Cellule staminali rigenerano pelle

Categoria: Cellule staminali
Data di pubblicazione: giugno 3rd, 2014

Abbiamo più volte discusso di cellule staminali e medicina rigenerativa: gli studi e sperimentazioni in questa direzione non si fermano e le scoperte non finiscono mai di stupire.
Dal Dipartimento di Istologia dell’Università di Granada, ad esempio, arriva una notizia molto interessante: un team di ricercatori è riuscito a riprodurre tessuto epiteliale di pelle e mucosa orale partendo da cellule staminali del cordone ombelicale, più precisamente prese dalla gelatina di Wharton.
Questa scoperta rappresenta un passo in avanti che potrà migliorare e velocizzare le cure prestate in caso di ustioni e lesioni dei tessuti epiteliali.


Latte materno tirato come conservarlo in frigo

Categoria: Cura neonato
Data di pubblicazione: febbraio 21st, 2014

Per i motivi più diversi – ripresa del lavoro, un impegno improvviso, etc… – può capitare che durante la fase di allettamento una mamma non riesca ad esserci sempre per il suo bambino: come fare per nutrirlo adeguatamente?
Se la mamma infatti allatta al seno, sarebbe un peccato ricorrere al latte in polvere per i neonati: fortunatamente il latte materno si può tirare con gli appositi tiralatte (manuali o elettrici), che lo raccolgono in una boccettina pronto per essere utilizzato; vediamo come conservarlo.
Per prima cosa vanno acquistati dei contenitori a chiusura ermetica, disponibili tranquillamente in farmacia; se si prevede l’uso del latte da lì a poche ore può essere lasciato direttamente a temperatura ambiente (ovviamente in estate sarebbe meglio ridurre ancora le tempistiche), mentre in frigo si conserva da 2 a 4 giorni. Abbiate cura di posizionare il contenitore nel punto meno esposto a sbalzi termici (ovvero, non nell’anta del frigo).
In freezer può durare da 2 settimane a molti mesi, se il vostro freezer arriva alla temperatura di -20 gradi; in questo caso una volta scongelato (a bagnomaria) va consumato entro 48 ore e mai ricongelato, come si fa peraltro con tutti i cibi scongelati.


Acetone bimbi, cos’è e quali sono i rimedi per l’acetone

Categoria: Cura neonato
Data di pubblicazione: febbraio 14th, 2014

Alito cattivo, urine maleodoranti, debolezza?
Niente paura, il vostro bimbo ha l’acetone: al contrario di quello che molti genitori pensano non si tratta di malattia, ma di un disturbo legato a qualcos’altro che non va, molto comune e ricorrente nei bambini in tenera età. Fa capolino infatti quando il bimbo è già affetto da nausea e vomito, piuttosto che febbre (leggi: come prevenire l’influenza nei bambini): in queste condizioni il metabolismo del piccolo consuma molta energia per far fronte ai virus e quando gli zuccheri in corpo sono esauriti va ad attingere ai grassi, liberando corpi chetonici che sono la  causa del cattivo odore tipico dell’acetone.
I rimedi per l’acetone sono dunque presto detti: gli zuccheri vanno reintegrati, meglio se sotto forma di bevanda zuccherata in modo che il bimbo possa anche idratarsi.


Testa piatta nel neonato? Come rimediare

Categoria: Cura neonato
Data di pubblicazione: febbraio 7th, 2014

Se nei primi mesi di vita noterete nel vostro piccolo un inquietante appiattimento del cranio è bene che lo portiate dal pediatra per una visita: questa deformazione può infatti essere un campanello d’allarme per alcune patologie; ma non bisogna nemmeno andare subito in panico: molto spesso la testa piatta nel neonato deriva da altre cause non collegate a problematiche di vario tipo e bastano alcuni accorgimenti per rimediare. Spieghiamoci meglio: come ben saprete, la testolina dei bimbi appena nati è fragile; questo perché le ossa del cranio non si sono ancora saldate come negli adulti, ma sono per così dire “malleabili”, condizione che facilita il passaggio del piccolo durante il parto. Detto questo, è risaputo anche che – per evitare le morti in culla – la posizione migliore per far dormire i piccoli è supina, ovvero a pancia in su: se il piccolo però sta troppo tempo in questa posizione è normale che in qualche modo il cranio si appiattista (plagiocefalia), soprattutto se viene tenuto supino anche da sveglio. I rimedi sono semplici: variare la posizione ogni tanto; da sveglio metterlo anche a pancia in giù e stimolare movimenti del collo. Esistono anche cuscini appositi che hanno un’incavatura dove il piccolo poggia la testa, per evitarne proprio l’appiattimento.

Leggi altri consigli per la cura del neonato!


Sangue fonte di cellule staminali

Categoria: Cellule staminali
Data di pubblicazione: gennaio 31st, 2014

Abbiamo più volte parlaro del sangue come fonte di cellule staminali, ad esempio il sangue del cordone ombelicale né è una preziosa riserva, motivo per cui sempre più famiglie scelgono di conservarlo al momento del parto.
La novità – pubblicata su Nature – arriva invece da uno studio condotto in Giappone, da un team di studiosi facente capo a Haruko Obokata (Center for Developmental Biology) e e C. Vacanti (Harvard Medical School): un nuovo modo di sviluppare in laboratorio cellule staminali, innovativo come al tempo fu la creazione delle cellule staminali indotte. Come?
Volendo semplificare qui il processo, il team di ricercatori ha modificato il pH ambientale delle cellule mature del sangue, rendendolo più basso del normale: sottoposte a questo tipo di stress, alcune cellule sono morte mentre altre sono regredite alla fase di staminale.


Staminali e ginocchio, post operazione meno doloroso con staminali

Categoria: Cellule staminali
Data di pubblicazione: gennaio 24th, 2014

La sperimentazione medico-scientifica ha fatto delle cellule staminali uno dei suoi principali protagonisti: in ogni angolo del mondo, ricercatori e team di studiosi ne testano l’impiego per la cura delle più svariate malattie e l’aspetto più incoraggiante è che – in caso di trapianto di cellule staminali autologo – il rischio di rigetto si riduce al minimo.
Dal “Journal of Bone and Joint Surgery” apprendiamo una buona notizia per tutti i pazienti che si dovranno sottoporre ad un’operazione del menisco, la cartilagine che svolge la funzione di ammortizzatore nell’articolazione del ginocchio: le cellule staminali mesenchimali iniettate direttamente nel punto della lesione hanno ridotto sensibilmente la percezione del dolore nel post operazione al ginocchio. Inoltre, le staminali si sono attivate aiutando la rigenerazione della cartilagine stessa.