Cosa fare quando un neonato piange, come calmare il pianto di un neonato

Categoria: Gravidanza
Data di pubblicazione: febbraio 13th, 2013

I bambini portano una gioia infinita, ma sono anche la causa di numerose notti insonni: la maggioranza dei neonati infatti non riesce a dormire sei ore consecutivamente e spesso durante la notte si sveglia piangendo. Ma perché i neonati piangono così spesso e soprattutto cosa bisogna fare per calmare un neonato che piange? Innanzitutto bisogna capire che il pianto è l’unica modo di comunicare che i piccoli hanno e di conseguenza per esprimere qualsiasi loro bisogno vi ricorrono. Quindi appena sentiamo il nostro piccolo piangere avviciniamoci a lui e controlliamo se ha il pannolino bagnato, se ha fame o se ha sete.  Se nessuna di queste è la causa, meglio prendere in braccio il neonato che magari soffre per qualche colica o si è svegliato per uno spavento. In questo caso la vicinanza con la mamma o con il papà può essere l’unica soluzione per placarlo.


Staminali e medicina rigenerativa, ottenuto rene da cellule staminali

Categoria: Conservazione sangue ombelicale, Cordone ombelicale
Data di pubblicazione: gennaio 28th, 2013

Se le cellule staminali rappresentano una fonte di speranza per migliaia di persone bisogna ringraziare anche gli studi portati avanti nel campo della medicina rigenerativa. L’obiettivo principale dei team che lavorano in questo settore è la rigenerazione di tessuti od organi danneggiati – una vera e propria riparazione - al fine di riportare il paziente alle normali condizioni di salute.
Le cellule staminali giocano un ruolo fondamentale in questa ricerca: sono il punto di partenza per numerose terapie.
Una notizia sensazionale in questo senso giunge proprio dall’Università di Edimburgo.
Un gruppo di studiosi è riuscito ad ottenere un vero organo in provetta: si tratta di un rene animale, ottenuto in laboratorio partendo – tra le altre – da cellule staminali di liquido amniotico. Il rene così ottenuto, allo stato “fetale”, una volta trapiantato ha dimostrato di crescere ed integrarsi fino a svolgere le attività tipiche di questo organo.
Un risultato che lascia ben sperare per una futura sperimentazione sull’uomo che, utilizzando le cellule staminali contenute nel sangue del cordone ombelicale crioconservato dal paziente stesso, eliminerebbe anche il rischio di rigetto in caso di trapianto dell’organo così ottenuto.


Trapianto staminali cordone ombelicale contro malattia rara del sistema immunitario

Categoria: Cellule staminali, Conservazione sangue ombelicale
Data di pubblicazione: gennaio 23rd, 2013

Che il cordone ombelicale sia una preziosissima fonte di cellule staminali è assodato: nello specifico, il sangue contenuto al suo interno è ricco di cellule primitive ematopoietiche, fondamentali per la cura di alcune patologie del sangue.
Le staminali ematopoietiche, come lascia intuire il nome, sono in grado di dare origine a tutte le cellule che vanno a comporre il sangue: da qui, si può comprendere quanto la conservazione del cordone ombelicale diventi imprescindibile per chi ha a cuore la propria salute e quella dei propri cari.
Il trapianto delle staminali da cordone ombelicale è la chiave di volta nella cura di alcune forme di leucemia, ma anche in caso di determinate malattie rare del sistema immunitario. Dalla ricerca arrivano difatti sperimentazioni e veri e propri interventi ben riusciti su pazienti con difese immunitarie compromesse che, dopo aver ricevuto midollo osseo compatibile e staminali cordonali, hanno mostrato segni di guargione se non del tutto sconfitto la malattia.


Come tornare subito in forma dopo il parto

Categoria: Cura neonato, Gravidanza
Data di pubblicazione: gennaio 10th, 2013

Non c’è donna al mondo che al termine della gravidanza sia salita sulla bilancia e non si sia ritrovata con qualche chilo in più! Non a caso uno dei primi obiettivi delle neo mamme è quello di rientrare nei vecchi vestiti, ma cosa fare per tornare subito in forma dopo il parto? Prima di tutto il consiglio fondamentale è non avere fretta: le diete che promettono risultati in poco tempo non sono molto salutari e spesso si rivelano uno specchietto per allodole in quanto una volta che si ricomincia a mangiare i chili tornano altrettanto velocemente. Perciò sono fondamentalmente due le regole da seguire: dieta equilibrata e sana accompagnata da regolare esercizio fisico.  Bisogna ingerire quotidianamente le giuste quantità di carboidrati, proteine e anche grassi evitando i cibi abbondanti di calorie ma privi di sostanze nutrienti (come caramelle, fritti e dolciumi vari).  Per quanto riguarda l’attività fisica, anche in questo caso meglio non strafare, e iniziare con moderazione con la ginnastica dolce per poi continuare nelle settimane successive con attività aerobiche che sono più indicate per la perdita di peso.  Le attività in acqua come nuoto o acqua gym si rivelano particolarmente indicate perché i movimenti in acqua non vanno a gravare sulla schiena, già intaccata dai nove mesi di gravidanza, anzi sono consigliabili per il miglioramento della postura.  Con pazienza e costanza si riuscirà a avere la silhouette di prima in modo semplice.


Cosa mangiare a Natale in gravidanza

Categoria: Gravidanza
Data di pubblicazione: dicembre 15th, 2012

“Mangia, perché ora siete in due!” quante volte avete sentito pronunciare questa frase rivolta a una donna in dolce attesa? Molte volte, ma come sostengono medici e esperti è un consiglio non del tutto utile. Durante la gravidanza infatti  è meglio non mangiare di tutto e non prendere molto peso, vanno evitati alcuni cibi e va prestata maggiore attenzione a quello che si mangia. L’alimentazione in gravidanza va controllata scrupolosamente! E il periodo natalizio non fa eccezione, le dovute accortezze vanno prese anche durante le feste e anche in presenza di tavole imbandite con piatti deliziosi e invitanti.  Anche a Natale bisognerà evitare: carne cruda, insaccati, ortaggi e frutta non lavati per bene, prodotti già precotti e di gastronomia.  Se si prepara il pranzo di Natale è bene ricordare di non assaggiare le portate durante la preparazione, ma mangiarle solo quando sono completamente cotte.  Fare attenzione ai dolci come torroni, panettoni, meglio prediligere cose fatte in casa e non abbondare con le dosi.


Patologie del cordone ombelicale

Categoria: Cellule staminali, Crioconservazione staminali
Data di pubblicazione: novembre 30th, 2012

Le anomalie che si osservano più di frequente per il cordone ombelicale riguardano per lo più la forma e lunghezza. La lunghezza media del cordone è compresa fra i 40 e gli 80 cm, se non è compresa fra queste cifre si parla di brevità assoluta o lunghezza eccessiva. Il cordone può diventare troppo corto specie se ci sono dei giri di cordone intorno al collo o in altre parti del corpo, questa circostanza può rivelarsi molto pericolosa in quanto può provocare sofferenza fetale. In genere, quando un cordone è troppo sottile  la causa può essere rintracciata in un ritardo di crescita intrauterino,  che insieme a una quantità ridotta di gelatina di Warton può causare asfissia fetale.  Ecco perché è importante eseguire periodicamente esami ed ecografie che monitorino la situazione e prevenire le situazioni più gravi.


Staminali cordonali, come si conservano le staminali del cordone

Categoria: Crioconservazione staminali
Data di pubblicazione: novembre 16th, 2012

Le staminali cordonali, ovvero le cellule primitive racchiuse nella preziosa fonte del cordone ombelicale, vengono prelevate nel momento del parto e trasportate in tutta sicurezza ai laboratori della biobanca scelta per la loro conservazione (finalizzata ad un uso futuro autologo).
Se il campione è idoneo, si procede alla sua conservazione: ma come si conservano le staminali del cordone?
Il processo specifico è detto crioconservazione: come è intuibile, il freddo gioca un grande ruolo in questo importante procedimento. Le staminali cordonali vengono infatti, gradualmente, portate a temperature bassissime grazie all’azoto liquido (circa -180°C) , temperatura che permette di “sospendere” ogni attività della cellula come se il tempo si fermasse; tutto questo ovviamente senza danneggiarla in nessun modo e con le precauzione del caso, ad esempio contro la formazione di cristalli di ghiaccio che possano compromettere lo stato della cellula. Al contrario, con il graduale aumento della temperatura, le cellule del cordone ombelicale possono essere risvegliate ed utilizzate per  le proprie esigenze.


Valigia per ospedale gravidanza cosa mettere in valigia per il parto

Categoria: Cura neonato, Gravidanza
Data di pubblicazione: novembre 9th, 2012

Manca poco al lieto evento e non avete ancora preparato la valigia per l’ospedale? Ecco allora qualche consiglio utile alla preparazione della valigia! Innanzitutto scegliete una valigia piccola e che non ingombri molto. Poi selezionate tre – quattro pigiami al massimo, se la gravidanza non presenta complicazioni, la degenza in ospedale non sarà molto lunga. Abbondare invece in biancheria intima, quando prima e dopo il parto può capitare spesso di avere perdite e di doversi cambiare di frequente. Indispensabile, anche se potrà apparire un capo un po’ desueto, una vestaglia da indossare quando ci si alza dal letto per fare due passi o semplicemente per andare in bagno. Subito dopo il parto il corpo della donna è comunque debole e bisogna prestare particolare attenzione a sbalzi di temperatura e colpi d’aria.


Perdite di sangue in gravidanza nel primo trimestre

Categoria: Cura neonato, Gravidanza
Data di pubblicazione: ottobre 31st, 2012

Nel corso dei nove mesi di attesa all’interno del corpo della donna la circolazione sanguigna aumenta. Quando una futura mamma tossisce o starnutisce la pressione dei vasi sanguigni presenti nel collo dell’utero aumenta e i medesimi vasi tendono a rompersi con facilità e di conseguenza a sanguinare.  Ecco perché non è affatto inusuale nel primo trimestre di gravidanza che la donna in attesa noti delle macchie di sangue sugli slip, ma non si tratta di perdite pericolose.  Come già detto possono comparire in seguito a un semplice starnuto, o in seguito a un rapporto sessuale o dopo una semplice visita dal ginecologo.  Solo se si notano perdite  molto abbondanti è necessario rivolgersi al medico e far controllare se la gravidanza procede regolarmente.


Dolori alle articolazioni in gravidanza

Categoria: Cura neonato, Gravidanza
Data di pubblicazione: ottobre 26th, 2012

La gravidanza sarà anche il momento più bello nella vita di una donna, ma è anche un momento durante il quale si avvertono diversi dolori. Primi fra tutti i dolori alle articolazioni e alla schiena. Nei nove mesi infatti in generale le articolazioni diventano meno solide e  avere le ginocchia che cedono diventa sempre più frequente. Il bacino si allarga e questo può causare intensi dolori nella zona circostante l’osso del pube. Con lo scorrere dei mesi, mano a mano la cassa toracica si dilata provocando fitte intercostali anche molto forti.  Senza dimenticare che durante la gravidanza si possono avvertire contratture dolore sulla colonna vertebrale. Soprattutto negli ultimi mesi di gravidanza il pancione costringe la futura mamma a cercare un nuovo baricentro e di conseguenza a spostare il bacino in avanti. Questa nuova posizione può provocare dolori sulla zona lombare della schiena. Ecco perché durante i nove mesi di attesi è fondamentale rimanere il più possibile a riposo e cercare di stare tranquille, senza preoccupazioni.